Filippo Tommaso Marinetti istruisce la cuoca. Sul fondo si vede un quadro di Boccioni.
Iniziamo con l'Antipasto intuitivo, costituito da cestini scavati nella buccia dell'arancio e ricolmi di salame di autentico porco e sott'aceti Cirio, il tutto trafitto da piccoli bastoni di grissini; ma la novità consiste nei minuscoli biglietti nascosti nelle ulive farcite che si sputano, si aprono e si leggono ad alta voce con grande dilettazione degli astanti; antipasto dunque che unisce il momento gastronomico a quello ludico e declamatorio in un'atmosfera allegra ed ottimista: malinconia e pessimismo appartengono infatti ai “passatisti”, mentre il mangiare per i futuristi deve essere un'occasione di festa, di espressione delle loro potenzialità intellettuali nonché della loro ideologia.
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